La quarta tappa del nostro viaggio negli States è stata la famosa e stupenda Monument Valley.
La Monument Valley si trova un po’ in mezzo al nulla, al confine tra l’Arizona e lo Utah, in un’area abbastanza isolata quanto estesa che dista più di 70 km dalla cittadina più vicina: Kayenta.
Kayenta è un paesino davvero triste perché non c’è niente, e i pochissimi hotel che ci sono bisogna prenotarli con largo anticipo.
Mesi e mesi prima siamo riusciti a prenotare una camera all’Hampton Inn, spendendo ben 160$, un prezzo esagerato… Non avevamo molta scelta, o dormivamo in questo hotel dai prezzi altissimi (però devo dire che era bello,c on camere enormi e colazione super) o dovevamo farci ore di auto per andare in un altro paesino con un po’ piu di concorrenza tra gli hotel….
Hotel a parte, questa credo sia stata la tappa dell’intero viaggio On the Road negli Stati Uniti che mi è piaciuta di più e che mi è rimasta più nel cuore… sia per la Monument Valley in sè che ancora ho nel cuore, sia per l’esperienza che abbiamo vissuto la sera partecipando ad un rodeo cittadino.
La cosa che senza alcuna ombra di dubbio mi è piaciuta di più della Monument Valley è stato arrivarci.
La scenic byway I-163 che conduce all’ingresso della Monument Valley è forse la più bella strada che abbiamo percorso nel nostro viaggio negli States.
Le ultime miglia prima della Monument sono qualcosa di unico che vi porterà decine di volte a fermare la macchina sul lato della strada per poter ammirare e fotografare i panorami. La sensazione di “sacralità” che si avverte passando per queste terre è qualcosa di unico ed il coinvolgimento emotivo è totale. Molte sensazioni si mescolano percorrendo questa strada e ricordi di cose viste al cinema si affiancano a pezzi di libri e a storie del vecchio west lette o sentite da ragazzi.
Una volta arrivati all’ingresso della valle paghiamo 10$ (5$ a testa), e ci viene fornita una mappa del giro da seguire con l’auto.
Il giro che facciamo, obbligatorio, comprende 11 view points corrispondenti sostanzialmente ad altrettante formazioni rocciose: i punti più belli a mio parere sono stati i famosissimi Mittens e Merrick Butte ed il John Ford’s Point.
La strada è tremenda, chiamarla sterrata è un eufemismo, e andando a piedi andresti piu veloce. Per fare tutto il giro, vista anche la velocità ridotta, ci si impiegano quasi 2 ore, sebbene le miglia totali siamo meno di 10!
Ma quello che vedi, quello che provi, è una cosa indescrivibile!
Quel colore rosso vivo della terra è bellissimo (cosa che invece non c’era ma che mi aspettavo al Grand Canyon); il posto non è per niente affollato e fermarsi nei vari punti panoramici ad ammirare il paesaggio ti fa pensare che noi esseri umani siamo davvero piccoli in confronto alla natura.
Insomma, è stato il posto che più mi è rimasto nel cuore di tutta la vacanza!
Meno male comunque che la macchina era a noleggio e non nostra, gli ammortizzatori secondo me sono andati a farsi friggere!
Il territorio è prevalentemente pianeggiante ad eccezione del fatto che la pianura è cosparsa da una sorta di guglie dette mesas. Questi edifici naturali formati da roccia e sabbia hanno la forma di torri dal colore rossastro (causato dall’ossido di ferro) con la sommità piatta più o meno orizzontale; alla base si accumulano detriti composti da pietrisco e sabbia.
La Monument Valley rimane tra i luoghi che più mi mancano guardando le foto del viaggio e ripensando a quei momenti. Questa, come dicevo all’inizio, è la magia di questo posto dove la rossa terra si innalza verso il blu del cielo e la vita sembra sospesa tra l’una e l’altro mentre il tempo non passa mai.