L’Islanda ed i suoi bellissimi bagni termali
Quando prima di partire per l’Islanda ho visto che la temperatura media durante la nostra vacanza sarebbe stata intorno ai 10°, mi ero immaginata strati e strati di vestiti e lana, e non di sicuro costume da bagno e infradito!
Come avevo scritto nel post sulle informazioni utili da sapere, è indispensabile avere sempre con sé un costume, asciugamano e delle infradito, perché ovunque voi siate, in qualsiasi posto remoto dell’Islanda vi troviate, troverete di sicuro un Hot Pot in cui immergervi!
Noi l’abbiamo testato con mano: se non ne trovate traccia sugli opuscoli o nelle guide, basta che chiedete alla gente locale e subito vi segnaleranno il posto più vicino in cui andare! Provare per credere!
Ci tenevo quindi a scrivere la mia esperienza in merito, ed ecco qui di seguito i fiumi caldi, le pozze, vasche e bagni termali che abbiamo incontrato (e provato) nel nostro viaggio, con alcune info pratiche:
- Fiume caldo di Reykjadalur – Hveragerði
- Hoffell Hot Pot – Höfn
- Ostakarið Hot Spring – Hùsavik
- Sorgenti termali di Myvatn
Fiume caldo di Reykjadalur a Hveragerði
Non esagero se scrivo che il ricordo più bello della vacanza è legato a questo posto!
Appena arrivati in Islanda, il primo giorno dopo aver percorso e visitato tutto il Golden Circle, siamo arrivati in serata nella cittadina di Selfoss, e abbiamo chiesto alla proprietaria dell’appartamento in cui eravamo se c’erano fiumi caldi in zona: ebbene, a 15 km da li, in un paesino chiamato Hveragerði, partiva una camminata in montagna di circa 50 minuti che portava ad un fiume caldo, a suo dire bellissimo.
Ora, se mi conoscete un po’ sapete bene quanto io sia pigra, soprattutto se si tratta di camminare in salita in montagna!! A questa mia pigrizia cronica aggiungeteci che avevamo volato di notte la sera prima, che tutto il giorno avevamo girato in lungo e in largo il Golden Circle e che erano già le 9.30 di sera (che per noi erano le 23.30 perché ci sono 2 ore di fusorario indietro in Islanda) …. Ovviamente quindi non avevo assolutamente voglia di andarci e me ne sarei andata dritta a dormire! Ma fortunatamente eravamo in 4 e la maggioranza ha deciso che bisognava andarci…. E ora dico a gran voce GRAZIE MAGGIORANZA!!!
Quindi alle 10 di sera pronti via, siamo partiti da casa, siamo arrivati a Hveragerði dove abbiamo capito dove parcheggiare grazie all’aiuto degli abitanti (basta chiedere in giro dov’è l’”hot river” e tutti lo sanno) e poi abbiamo fatto questa passeggiata di un’oretta in una montagna bellissima, con un paesaggio incantato, fumarole che uscivano dal terreno e fiumi fumanti che lo attraversavano.
Verso mezzanotte siamo finalmente arrivati in questo posto magnifico dove siamo rimasti per un paio di ore, con una bella bottiglia di vino bianco a farci compagnia.
È stata l’esperienza più incredibile, autentica, e bella di tutta la vacanza!
Il fiume è davvero qualcosa di magico ed immergersi con la luce a mezzanotte in montagna in un fiume bollente non è una cosa che capita tutti i giorni!
INFO PRATICHE: Coord. GPS del parcheggio: 64°01’21.1″N 21°12’41.8″W
Arrivate a Hveragerði e parcheggiate la macchina in questa strada alla fine del paese (seguite le indicazioni per hot river e per Reykjadalur, supererete anche un campo da calcio). Arrivati in questo parcheggio, da qui parte una camminata di 3,5 km che vi porta fino al famoso fiume caldo, dove sono presenti delle passerelle di legno e paraventi per cambiarsi. In quel punto, se si sale lungo il fiume, ogni 10 metri la temperatura aumenta di circa 1 grado, quindi attenti a non salire troppo senno rischiate poi di dover scendere per l’acqua troppo bollente! L’ideale secondo me è andarci di sera/notte come abbiamo fatto noi, e portarvi dietro qualcosa da bere per brindare!
Hoffell Hot Pot – Höfn
Continuando nel nostro itinerario, dopo aver visitato l’Islanda sud orientale, due giorni dopo abbiamo dormito a Höfn, e abbiamo scoperto che lì vicino, a neanche 15 km di distanza, c’era un altro hot pot, proprio nel bel mezzo di… niente!
Qui ci sono 5 vasche rotonde o esagonali alla base di uno sperone roccioso sul bordo di una pianura, alimentate da una vicina sorgente con acqua bollente con temperatura diversa a seconda della vasca.
L’accesso a questi bagni costa 500 ISK (poco più di 3 €), che bisogna lasciare in una specie di cassetta/salvadanaio (anche qui come in altre cose che ho notato, c’è una fiducia estrema del buon comportamento della gente, poiché non c’è nessuno a controllare se hai pagato o no).
Sarà stato che ancora avevamo negli occhi il ricordo del fiume caldo della prima sera, sarà che era mattina e faceva un po’ freddino e l’idea di spogliarci non ci andava molto, ma quando siamo arrivati li, ci siamo rimasti un po’ male: nelle foto il luogo sembra davvero bello e affascinante, invece dal vivo non ci è piaciuto moltissimo, e abbiamo desistito. Sono sicura che comunque un bagno lo avrebbe meritato anche questo posto!
INFO PRATICHE: Coord GPS: 64°23’49.5″N 15°20’26.9″W. C’è una casetta di legno dove è possibile cambiarsi, c’è anche la possibilità di farsi una doccia. Costo: 500 ISK.
Ostakarið Hot Spring – Hùsavik
Nel paese di Hùsavik, a nord dell’Islanda, dopo aver passato il pomeriggio in oceano aperto ad avvistare balene, abbiamo trovato (sempre chiedendo ai locali) questo piccolo hot spring, utilizzato unicamente dalla gente del posto: si tratta di due vasche di metallo larghe meno di due metri ma lunghe 7 che possono ospitare fino a 20 persone.
La vasca in sé non è nulla di eccezionale, ma vi posso assicurare che la vista che si ha sul mare e sui campi in fiore è qualcosa di stupendo.
Anche qui bisogna versare in un box/salvadanaio una fee per entrare, non ricordo bene l’ammontare ma è davvero un importo irrisorio di un paio di euro al massimo.
INFO PRATICHE: Coord GPS – N66º03,324′, V17º21,079′. Di fianco alle vasche c’è una struttura dove potersi cambiare.
Sorgenti termali di Myvatn
Il giorno successivo, dopo aver visitato la zona del lago Myvatn, ci siamo concessi nel tardo pomeriggio l’ingresso a queste terme stupende, le sorelle minori della più famosa Laguna Blu, solo meno turistiche e affollate e molto più economiche.
Queste terme, nel nord dell’isola, altro non sono che una laguna naturale alimentata da quattro sorgenti calde che sgorgano da una profondità di 2500 metri. A soli 105 km a sud del Circolo Polare Artico, la laguna è immersa in un contesto strepitoso fatto di rocce laviche e di verde. Ricca di zolfo, silicio e sali minerali, l’acqua ha un colore tutto particolare, tipico delle sorgenti vulcaniche: un azzurro che sembra disegnato con il pennarello, dovuto alla presenza di un’alga le cui proprietà purificano la pelle dalle impurità rendendola liscia e luminosa.
A noi sono piaciute moltissimo anche se abbiamo fatto il grande errore di bagnarci la testa ed i capelli prima di entrarci, e abbiamo poi sofferto il freddo per questo (sebbene l’acqua fosse a 40°, la temperatura fuori era di 8.5° che però secondo me percepita era molto meno visto il gelido vento che c’era). Quindi se ci andate e tira vento, mi raccomando cercate di mantenere la testa asciutta!
INFO PRATICHE: Coord GPS: 65°37’51.8″N 16°50’53.4″W. sito web www.myvatnnaturebaths.is. Ingresso 3.700 ISK (circa 25 euro). Consiglio vivamente di portarsi il balsamo per i capelli e la crema per il corpo da mettersi alla fine. È possibile affittare a pagamento l’accappatoio o l’asciugamano se non lo avete.
Blu Lagoon – penisola di Reykjanes
La Blue Lagoon era stata messa come ultimissima cosa da fare l’ultimissimo giorno del nostro viaggio, proprio poco prima di riprendere l’aereo per tornare a casa, come ciliegina sulla torta di tutta la vacanza.
Ebbene, abbiamo deliberatamente deciso di non andarci e di evitarla!
Dopo aver visto la natura incontaminata di quest’isola cosi meravigliosa, i fiumi caldi in cui immergersi dopo aver camminato in mezzo a montagne stupende per un’ora, dove ci sei solo tu e il rumore dell’acqua, dopo aver visto le vasche termali nei piccoli paesini dove, seppur ci siano meno di 200 abitanti, una vasca termale c’è sempre, questo posto ci è sembrato davvero tutto ciò che l’Islanda non è e non rappresenta: costoso, turistico e finto!
È una piscina artificiale (di tutte quelle viste è l’unica non naturale) a ridosso di un impianto geotermale, in cui si riversano una quantità enorme di persone e di bus turistici, in cui paghi più di 50€ per entrare e in cui tra l’altro devi prenotare e acquistare il biglietto on line in anticipo di un paio di giorni, se non vuoi rischiare di fare la fila per un paio di ore prima di entrare. Insomma, ci siamo passati per la curiosità di vederla ma siamo subito scappati via e abbiamo preferito passare il nostro ultimo pomeriggio visitando la penisola di Reykjanes, che tra l’altro si è rivelata bellissima.
Questi sono i posti che ho visto di persona e di cui mi son sentita di parlarvi. Come ho già scritto, oltre a questi da me segnalati, ci sono mille altri hot pot in giro per il paese: segnatevi il sito www.hotpoticeland.com e scoprite tutte quelle segnalate intorno a voi!
Se vuoi leggere tutti gli altri miei post sull’Islanda clicca qui!
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enza says:
stavo cercando info per un prossimo viaggio che farò, google mi dice che Ostakarið Hot Spring è chiuso definitamente
Eleonora | Viaggiatori Nel Tempo says:
ciao Enza,
non sono aggiornata sulle varie aperture degli hot pot in Islanda.
All’epoca avevo scovato i vari posti sul sito specifico delle hot pot, https://hotpoticeland.com/ , prova a dare un occhio li!
buon giro!
ciao!