Dopo essere arrivati a Hofn, finalmente possiamo continuare il nostro giro per l’isola praticamente in solitudine…
Dopo aver visitato il primo giorno il Circolo d’oro, il secondo giorno l’Islanda Sud- Occidentale, ed il terzo giorno l’Islanda sud-Orientale, eccoci il quarto giorno a proseguire da Hofn fino ad Egilsstadir, passando per i bellissimi fiordi orientali.
La maggior parte dei turisti che vanno in Islanda infatti si fermano a visitare, probabilmente solo per motivi di tempo, la parte sud dell’isola non spingendosi oltre Hofn. Inoltre, di solito chi prosegue da Hofn, va direttamente verso le zone del Lago Myvatn e a Husavik per l’avvistamento delle balene, senza fermarsi a dormire nei fiordi orientali, ed è un peccato.
A livello di posti da vedere, in verità non c’è nulla che possa competere per fama con quanto visto in precedenza o nelle tappe seguenti, ma vi assicuro che i paesaggi visti in questa giornata sono stati comunque mozzafiato e ne è davvero valsa la pena!
Quindi se potete allungare, fermatevi un giorno in queste zone per poter vedere queste scogliere cosi frastagliate e stupende!
La mattina ci siamo alzati con un tempo né bello né brutto… semplicemente freddo e grigino! Abbiamo deciso quasi subito di provare ad andare ad un hot pot di Hoffel che si trova a 15 km circa dalla cittadina, ma quando siamo arrivati li abbiamo cambiato idea, sia perché era diventato un po’ più freddino, sia perché dopo l’esperienza del fiume caldo di notte, quelle 4 pozze ci sembravano davvero poca roba (leggete qui il resoconto specifico sui bagni termali da noi incontrati in Islanda)!
A pranzo poi siamo andati da Hafnarbudin, un locale proprio sul porto di Hofn in cui i pescatori di solito si trovano per due chiacchiere e per mangiare: è un diner in vecchio stile che prepara cibo grill tutto basato sulle aragoste, tipiche della zona. E volendo si può anche fare il drive-in con l’auto! In quel weekend in cui siamo stati noi si svolgeva proprio il festival delle aragoste, e tutta la cittadina era addobbata di arancione e con finte aragoste ovunque!
Nel pomeriggio prendiamo l’auto e partiamo alla volta dei fiordi orientali, attraversando posti bellissimi, con coste frastagliate e mare impetuoso. È davvero un piacere per gli occhi guidare lungo questa strada che costeggia tutti questi fiordi e le scogliere ormai shaped dal vento e dalle onde…
Lungo la ring road è d’obbligo una piccola deviazione per visitare il piccolo paesino di pescatori di Djúpivogur: da qui partono i battelli per l’isola di Papey (piena di foche e pulcinelle di mare), ma anche il porticciolo e il paesino stesso meritano una visita.
Djúpivogur è il porto più antico dei Fiordi Orientali, costruito nel XVI sec.
Ci siamo fermati per una fetta di torta ed un caffe caldo al Langabud, un magazzino per il legname accanto al porto costruito nel 1790 che oggi ospita una caffetteria davvero intima e un museo.
Prima di ripartire, siamo andati in fondo al paesino a vedere una strana opera d’arte pubblica chiamata “Eggin ì Gledivìk” (letteralmente “le uova della baia felice): 34 uova giganti poste una dietro l’altra lungo il molo, ciascuna rappresentante un uccello locale…. Bha…
Riprendendo la ring road, dopo pochi chilometri c’è una deviazione sulla sinistra per la F939, una strada sterrata che passa per le montagne che avevo letto essere stupenda e da fare assolutamente! Effettivamente la strada ci è piaciuta tantissimo, siamo arrivati ad altezze tali per cui neanche le pecore erano presenti (e vi assicuro che la cosa ci ha spiazzato, perché le pecore sono onnipresenti ovunque tu vada!!) e a tratti abbiamo visto anche la neve!
Che posto strano, sembra di stare su un altro pianeta! Ovviamente per tutto questo tratto, non abbiamo incontrato nessuno, ne pecore ne uccelli ne auto… ma che pace…che sensazione di far parte del panorama!!!
Scendendo poi abbiamo ripreso la ring road per arrivare in serata a Egilsstadir, dove abbiamo dormito per la notte. Su questa cittadina non vi so dire nulla, siamo arrivati, abbiamo cenato a casa, nanna e poi mattina di nuovi ripartiti!
Questa regione è sottovalutata dalla maggior parte delle persone, offre scorci e paesaggi più intimi, meno famosi, ma non per questo meno spettacolari: il panorama è davvero suggestivo intorno ai villaggi dei fiordi, ricorda molto la Norvegia ed i suoi fiordi, che avevamo visitato durante la crociera fino a capo nord fatta un paio di anni fa.
La maggior parte delle persone spinge l’acceleratore per seguire la ring road fino alla zona del lago Myvatn, ma davvero non sa cosa si perde!
Se vuoi leggere tutti gli altri miei post sull’Islanda clicca qui!