Dopo esserci “riposati” nei fiordi orientali, eccoci ripartiti subito di buona mattina presto per andare prima a vedere le cascate più grandi d’Europa, le Dettifoss, e poi per arrivare a Husavik dove ci aspetta nel pomeriggio l’uscita in barca per l’avvistamento delle balene!
Ecco il racconto di questa emozionante tappa del nostro viaggio in Islanda!
Arrivati alle cascate Dettifoss, parcheggiamo la macchina e dopo circa 10 minuti di cammino arriviamo ai piedi di questa cascata enorme e bellissima, alta 44 m e larga 100 m: è impressionante per la sua grandezza e potenza, e non a caso è la cascata più grande e potente non solo d’Islanda ma di tutta l’Europa!
Non è difficile capire perché Dettifoss, letteralmente la “cascata dell’Acqua che Rovina”, porti questo nome: la potenza e la forza di quest’acqua e il salto enorme nella gola sottostante sono assolutamente impressionanti e paurosi!!
La potenza dell’acqua solleva spruzzi che si vedono a 1 km di distanza e nelle giornate di sole generano stupendi arcobaleni, anche il boato è facilmente riconoscibile in lontananza. Lo spettacolo è ancora più spaventoso a causa dell’acqua plumbea del fiume, ricca di sedimenti glaciali. È possibile vedere questa enorme cascata da entrambi i lati del fiume, ma la visione migliore della cascata a mio avviso è sul lato sinistro (prendendo quindi la strada 862 e non la 864, che invece porta al lato destro).
Dopo aver visto questa cascata e prima di tornare alla macchina, abbiamo preso un altro sentiero per arrivare alla cascata precedente, la Cascata Selfoss, anch’essa stupenda: meno possente e potente della precedente, ma forse più scenografica e bella visivamente: quindi mi raccomando non perdetevela!
Proseguiamo il nostro viaggio per arrivare finalmente a Husavìk, un villaggio sul mare a nord dell’isola, ormai diventato il punto di partenza per le escursioni in mare aperto per l’avvistamento delle balene.
Vicino al porticciolo ci sono 3 diverse compagnie che con le loro barche ti portano fuori per 3 ore, ad un prezzo pressochè uguale (sui 55€ a testa).
L’avvistamento delle balene ovviamente non è assicurato, ma nel periodo in cui siamo stati noi (fine giugno) è quasi impssibile non vederle. E così infatti è stato: siamo riusciti a vedere sia la balenottera azzurra, il mammifero più grande del mondo, sia la megattera: è stato davvero emozionante vedere questi animali cosi grandi pasare a pochi metri da noi!
Che dire di questo Whale Watching?
Esperienza senz’altro che mi rimarrà impressa nella memoria, anche se a dire la verità non so se consigliarla.
L’escursione in sè dura ben 3 ore: un’ora per andare in mare aperto, un’ora per avvistarle (tenendo conto che si va ad “occhio”, poichè per rispettare gli animali non si usa nessuna strumentazione se non i propri occhi) e poi un’ora per tornare. Essendo in Oceano Artico abbiamo trovato il mare mooolto agitato e inoltre, nonostante le tute che tici hanno fornito loro, che sono imbottite e antipioggia e antivento, e nonostante i mille strati di vestiti di cui mi ero munita, ho sentito davvero molto freddo.
Anzi, ad essere sincera vi dirò che la prima ora in cui andavamo in mare aperto è andata bene, eravamo all’inizio, ancora non avevamo nè freddo nè mal di mare. E poi eravamo ancora tutti euforici per la possibilità di vedere questi mammiferi stupendi.
Nella seconda ora, in cui fermi in mare aperto cercavamo di vedere le balene, la barca era davvero in balia delle onde e in alcuni momenti il capitano andava di proposito addosso alle onde ridendo, giusto per movimentare un po’ la situazuione… a meno che non siate dei lupacchiotti di mare (cosa che nè io ne Fulvio siamo), vi assicuro che l’avvistamento delle balene passa in secondo piano e la vostra unica occupazione è resistere per non vomitare…
Dopo aver visto le balene, ci è toccata poi una bella ora di barca per tornare in porto, ed è stata un’ora bruttissima perchè nonostante l’abbigliamento più che adeguato, sono davvero morta di freddo!
Ad un certo punto ero talmente pietrificata dal freddo che non riuscivo neanche più a parlare, e mi ha salvata dall’assideramento solo Gianpaolo che come un angelo custode mi ha coperta con ulteriori strati di plaid e coperte…
Quindi che dire? SE non soffrite il mal di mare, e se non patite particolarmente il freddo, andate senza problemi… io visto come sono stata sia per il mal di mare che per il freddo non credo che ripeterei l’esperienza, nonostante l’emozione di vedere le balene da cosi vicino… purtroppo non sto esagerando, il mal di mare ed il freddo patito mi hanno davvero traumatizzata.
Ritornati a terra comunque, ci siamo ripresi in un ristorante del porticciolo dove abbiamo assaggiato i Puffin e poi abbiamo scoperto un bellissimo hot pot con una vista mozzafiato!
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Laura says:
Assaggiato i puffin??? Per cortesia non scriverlo e non influenzare le persone a farlo. In Italia mangeresti mai una Pulcinella di mare???
Eleonora | Viaggiatori Nel Tempo says:
Ciao Laura, io scrivo la mia esperienza, non sto dicendo alla gente di mangiarli. Ognuno fa come meglio crede e mangia ciò che vuole, liberamente e senza essere accusato 🙂