Islanda: la penisola di Reykjanes, cosa vedere

Islanda - la penisola di Reykjanes

L’ultimo giorno del nostro viaggio in Islanda è stato dedicato alla Penisola di Reykjanes, la penisola sud-occidentale in cui si trova anche l’aeroporto di Keflavik.

Dedicare l’ultimo giorno a questa penisola è a mio avviso una scelta vincente, sia perché, seppur ancora poco conosciuta e poco turistica, ha molti luoghi di interesse che meritano di essere visitati, sia perché essendo vicina all’aeroporto ti permette comunque di godere dell’ultimo giorno di vacanza senza avere l’ansia di dover poi fare km e km di strada per riuscire a raggiungere in tempo l’aeroporto.

Il nostro piano iniziale in verità non aveva previsto di visitare la penisola di Reykjanes ma di concentrarci unicamente sulla Blue Lagoon, per rilassarci l’ultimo giorno prima del volo di ritorno in Italia.

Ma dopo i vari bagni termali e fiumi caldi trovati in Islanda, in cui eravamo a contatto con la natura incontaminata, l’idea di chiuderci dentro la Blue Lagoon, unico bagno termale tra l’altro artificiale e pieno di gente, non ci andava proprio e così, dopo esserci andati e averla vista da fuori, siamo risaliti in auto e siamo partiti alla scoperta della penisola di Reykjanes, e non ce ne siamo pentiti.

Se anche voi deciderete di visitare la penisola di Reykjanes come noi, ecco cosa a mio avviso non dovrete perdervi!


Riserva Naturale di Reykjanesfolkvangur

Partiti la mattina dalla città di Reykjavik, siamo scesi verso la penisola di Reykjanes e abbiamo imboccato la strada 42, che si snoda verso l’interno della penisola attraversandola completamente: imboccando questa strada si entra nella Riserva Naturale di Reykjanesfolkvangur, una riserva naturale di 300 kmq che per l’ennesima volta ci permette di ammirare la potenza della natura in quest’isola.

Ci siamo ritrovati a guidare in un paesaggio quasi lunare, circondati da rocce nere che altro non sono che formazioni laviche create dai vulcani della faglia di Reykjanes, davvero suggestivo ma allo stesso tempo anche inquietante.


Il Lago Kleifarvatn

La prima tappa della giornata è il Lago Kleifarvatn, uno dei più profondi d’Islanda con i suoi quasi 100 metri, e la cui leggenda narra che nelle sue acque vi sia un mostro dalle fattezze di serpente e dalle dimensioni di una balena…

Questo lago, circondato da dirupi di lava ormai plasmati dal vento, ha una bellissima quanto inquietante spiaggia nera. Quando ci siamo passati, abbiamo visto una macchina arenata proprio in questa spiaggia: qualche intelligentone deve aver pensato bene di fare un giro sulla spiaggia in auto (tra l’altro cosa vietatissima) e deve averla lasciata lì perché ormai affondata tra i granelli di sabbia.

Volendo si può fare una bella camminata a piedi intorno al lago, ma noi oltre a fermarci per fare qualche foto non abbiamo fatto.

il Lago Kleifarvatn


Le solfatare di Seltun

Solfatare di Seltun

Siamo così ripartiti lungo la strada 42 per visitare la bellissima solfatara di Seltun. Dopo aver visto le stupende solfatare e pozze di fango di Hverarond, durante la nostra giornata al Lago Myvatn nel nord dell’Islanda, sono riuscita nuovamente a rimanere a bocca aperta camminando tra le solfatare e pozze di fango di Seltun.

Qui solfatare, fumarole, fosse fangose e sorgenti termali rendono il terreno attorno di accese tonalità colorate dal giallo al rosso e al verde, e l’aria ha un fortissimo odore di zolfo, che ricorda molto le uova marce (qui forse il luogo dove le ho sentite più forti di tutta la vacanza!).

solfatare di Seltun – che puzza!!!

Le passerelle di legno su cui si può camminare si snodano in questa area, senza protezioni, permettendo di avvicinarsi davvero tantissimo (e a proprio rischio e pericolo) a pozze di fango e solfatare che ribollono con temperature che arrivano fino a 200°.

 

Pur essendo poco turistica perché appunto questa penisola è spesso tralasciata dalle rotte principali, merita di sicuro una visita.

solfatare di Seltun

Solfatare di Seltun

 


Blue Lagoon

Ecco il punto di maggior fama di tutta la penisola di Reykjanes… la Blue Lagoon! Come scritto prima, inizialmente la nostra idea era quella di coccolarci in questa laguna a pagamento per rilassarci il pomeriggio prima del volo di rientro in Italia, ma abbiamo cambiato idea perché ci sembrava di finire la vacanza proprio in contrasto con tutto quello che l’Islanda era stata per noi in tutti questi giorni: libertà, natura, bellezza, solitudine e silenzio. La blue lagoon è tutto l’opposto: artificiale, piena di persone, molto cara. Ci siamo comunque passati per vederla, e già dal parcheggione immenso e super affollato di auto e pullman abbiamo capito quanta gente ci sarebbe stata dentro. Abbiamo fatto comunque una passeggiata lì intorno e siamo anche entrati a vederla.

Se però voi volete trascorrervi qualche ora, vi consiglio vivamente di prenotare online in anticipo l’ingresso, altrimenti rischiate di passare le vostre ore anziché ammollo nell’acqua in pieno relax, in fila per arrivare alle casse e sperare di riuscire ad entrare!

la Blue Lagoon all’esterno della struttura


Scogliere di Hafnaberg

Scogliere di Hafnaberg

Proseguendo lungo la penisola di Reykjanes abbiamo poi fatto una deviazione per andare a vedere le scogliere di Hafnaberg. Queste scogliere sono famose per il birdwatching, visto che è possibile avvistare gabbiani, gazze marine, urie nere e altri tipi di uccelli.

All’inizio della strada sterrata c’è un parcheggio per auto dove eravamo tentati di fermarci per poi proseguire a piedi…. Fortunatamente abbiamo proseguito in auto fino alle scogliere (ci siamo cosi risparmiati un bel po’ di kilometri a piedi): la strada pur essendo non asfaltata è facilmente percorribile andando piano.

Scogliere di Hafnaberg


Bridge between continents

Il ponte tra i 2 continenti è una delle cose che non sapevo fosse presente in questa penisola, e che quindi non ho visto. Ma avendolo scoperto successivamente, lo inserisco nelle cose da vedere nella penisola di Reykjanes: non tanto per il ponte in sè, in quando scenograficamente parlando non è nulla di eccezionale, ma più per quello che rappresenta.

E’ un vero e proprio ponte tra due continenti, che collega le placche tettoniche americana ed euroasiatica. Sono le stesse placche tettoniche che avevamo visto al Thingvellir National Park, durante la nostra prima tappa islandese nel Golden Circle, il Circolo d’Oro d’Islanda, solo che qui sono molto più visibili e la spaccatura è davvero netta. Sembrerebbe che in questo punto le due placche si allontanino al ritmo di almeno 2 cm l’anno!

Di sicuro un appassionato di geologia ne rimarrebbe altamente affascinato!


Questo è stato il nostro giro nella penisola di Reykjanes l’ultimo giorno del nostro bellissimo viaggio in Islanda. Avendo poi l’aereo per tornare a casa in tarda serata, ci siamo fermati a cena in un ristorante Thai vicino all’aeroporto, che consiglio a tutti, il Thai Keflavik.

 


 

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ISLANDA INFORMAZIONI UTILI

  1. Federica says:

    Ciao!
    Grazie per queste preziose informazioni, di chi è stato in questi luoghi meravigliosi. Il prossimo mese andremo in Islanda. Mi chiedevo se è previsto un biglietto per l’ingresso alla Riserva naturale di Reykjanesfolkvangur. E se sì, quanto costa.
    Grazie!
    Federica

  2. Ciao!
    Complimenti per il Blog che sto utilizzando per costruire il nostro itinerario, aimhe di solo 7gg , ai primi di agosto.
    Avremmo deciso di fare l’Anello d’Oro e poi arrivare fino ad Jokulsarlon visitando, in quei tratti, le stesse cose che avete visitato voi. Secondo te per il nostro giro serve un auto 4×4?
    Grazie

  3. Daniela says:

    Ciao,
    A giugno io mio marito e il mio piccolo di un anno daremo il via al nostro primo viaggio in tre in Islanda. Mi chiedevo se le zone delle Solfatare o quelle dei geyser siano sicure, nel senso che immagino non ci siano delle protezioni e il mio dubbio è che i valori o l acqua bollente possa in un qualche modo arrivarti addosso. Mi sto facendo troppi problemi? Sai con un bimbo piccolo pensi a cose che altrimenti non avresti pensato.
    Ci sono dei posti che non mi consiglieresti?
    Noi saremo attrezzati con un marsupio sperando che il nostro bimbo ci stia.
    Grazie.
    Daniela

    • ciao daniela, ti capisco benissimo perche anche io ho un piccolino di 16 mesi. a livello di pericolo non penso ci siano problemi, perche comunque ci sono le passerelle e se stai li non ci sono pericoli. se dovsse gattonare ocamminare, ovviamente in quei posti lo devi controllare in caso scappi via 🙂
      ti consiglio anche abbigliamento tecnico e termico anche per lui, perche fa freddino soprattutto quando c’è vento e magari lui che non si muove potrebbe risentirne di piu!
      buon viaggio! 🙂

  4. Ciao secondo voi è possibile visitare , magari senza fermarsi a tutte le cascate, la costa sud per poter vedere vik e la spiaggia di diamanti in un unica giornata?

    • ciao Dora, fattibile è fattibile, però ti perdi cosi la possibilità di ammirare tanti posti splendidi lungo la strada. potresti eventualmente saltare il circolo d’oro e fare unicamente le cascate di Seljalandsfoss e Skigafoss prima di arrivare a Vik e alla spiaggia nera. dipende anche dal periodo in cui andrai, in inverno di sicuro non credo riusciresti a farlo in un solo giorno. in estate con piu luce e nessun periocolo di strade chiuse invece si

    • andando tua dicembre, mi spiace darti brutte notizie ma devi essere super flessibile sull’itinerario e vivere un po alla giornata perche capita spesso che magari le strade siano chiuse, persino la ring road! l’unico consiglio che mi sento di darti è di cercare di tornare in zona capitale gia da 2 gg prima del rientro, non si sa mai che magari arriva bufera o altro e non riesca a rientrare e andare all’aeroporto

  5. Che meraviglia! L’Islanda è da sempre nei miei desideri… difatti stavo pensando di valutare se esistono anche siti che propongono dei tour organizzati per gruppi di persone

  6. giulia says:

    Ciao! Ancora complimenti per il blog, sono di nuovo Giulia e vorrei di nuovo un tuo consiglio. Il primo giorno del nostro viaggio pensavamo di fare come te il circolo d’oro e fare esattamente le tue stesse tappe, visto che però partiamo la mattina da Keflavik (non da Reykiavik come voi) abbiamo visto che lì vicino a sud c’è il “bridge between continents” e volevamo fare un salto lì prima di partire per il circolo d’oro. Solo che in pratica dopo essere stati lì dovremmo poi tornare indietro sulla 44 per riprendere la 41 quindi stavo pensando che a quel punto dal Bridge potremmo continuare verso sud e fare il giro da sotto e passare anche da Seltun e Reykjanesfolkvangur. Secondo te è impossibile fare tutte queste altre tappe prima di inizare il circolo d’oro? (Ho letto che voi la mattina del circolo d’oro avete aspettato dei vostri amici all’areoporto quindi magari siete partiti dopo…) Grazie mille

    • ciao giulia! secondo me Seltun merita assolutamente una visita, quindi assolutamente passateci! tanto se partite la mattina presto, la penisola di Reykianes la potete visitare in 2-3 ore, e poi partire alla volta del circolo d’oro. magari per guadagnare un po di tempo per pranzo o mangiate in auto i panini o vi fate un hot dog veloce in un qualsiasi rifornimento di benzina (hot dog buonissimi ed economici ovunque). tanto comunque d’estate c’è luce anche la sera, quindi male che va il circolo d’oro lo finite in serata, che comunque luce c’è (e anche forse meno gente 🙂 )
      ciao!!!

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