La fioritura di Castelluccio di Norcia, una bellezza che si rinnova ogni anno

La fioritura di Castelluccio di Norcia: una meraviglia della natura che si rinnova ogni anno. Quando andare, come arrivarci, cosa vedere.

La fioritura di Castelluccio di Norcia è una delle meraviglie della natura che bisogna assolutamente vedere almeno una volta nella vita.

Accade però che, pur passando da quando sono nata almeno una parte delle mie estati a Sarnano dove ho la casa, che in linea d’aria è distante 23 km da questi meravigliosi campi di lenticchie fioriti, io non sia mai andata a vedere la fioritura di Castelluccio. Avevo una meraviglia della natura praticamente dietro casa, e non ne ho mai approfittato.

Succede sempre così: si prendono aerei e si attraversano continenti ed oceani per vedere posti lontani, ma poi non si vedono luoghi meravigliosi che sono davvero dietro l’angolo…

Finalmente però quest’anno ne ho approfittato e ci sono andata: complici gli articoli che ho letto su internet, che la definiscono la più spettacolare fioritura degli ultimi 10 anni, complice il fatto che difficilmente io sia a Sarnano a inizio luglio (periodo della fioritura di Castelluccio), non mi sono lasciata scappare l’occasione ed eccomi qui a raccontare con ancora gli occhi sognanti questo bellissimo luogo.

Sono partita da casa alle 6 di mattina, per arrivare lì con le prime luci del mattino: la strada per arrivarci non è molto rilassante e veloce, poiché pur essendo distante in linea d’aria davvero una ventina di km, bisogna circumnavigare il Monte Vettore ed il Parco dei Monti Sibillini, passando quindi per Amandola, Comunanza, percorrendo un tratto della famosa Salaria e poi attraversando anche con un magone indescrivibile Arquata del Tronto, tristemente famosa per via dei danni subìti durante il terremoto del 2016 (di questo paese e di quello che ho provato vedendolo scriverò in seguito un post a parte, perché ridurre quello che ho provato vedendolo a poche righe qui non è davvero possibile).

Ed ecco che si arriva a Forca di Presta, il valico montano che separa le Marche dall’Umbria e poi dopo un paio di km si apre alla vista l’altopiano di Castelluccio di Norcia (a quota 1452 metri) con i suoi campi colorati di rosso, giallo e azzurro, il paesino arroccato su un cucuzzolo a destra, e a sinistra l’ormai famosissima silhouette dell’Italia fatta con gli alberi.

L’arrivo a castelluccio: Forca di Presta ed i Monti Sibillini

la famosa silhouette dell’Italia

La vista è davvero stupenda, e si prova meraviglia a mano a mano che ci si avvicina sempre di più: guidando, si è circondati da distese di papaveri rossi a destra, fiordalisi azzurri a sinistra, e un quadro stupendo di colori davanti a sé: chi l’avrebbe mai detto che dei piccoli fiori colorati avrebbero creato una tale meraviglia?

Si ha davanti una vera e propria tavolozza di colori di Madre Natura e non si può far altro che ammirare il tutto meravigliati ed in estasi, complice anche il silenzio circostante dato dal fatto che è mattina presto (siamo arrivate intorno alle 7.30 di mattina) ed inoltre è un giorno infrasettimanale e non un week end…

una distesa di fiordalisi sotto Castelluccio

Pian piano che scendo il valico e mi avvicino a Castelluccio, rimango sempre più stupita dalla bellezza e dalla pace di questo posto: ogni due per tre accosto l’auto al ciglio della strada e scendo per ammirare le distese di papaveri e fiordalisi e fare qualche foto, per poi riprendere l’auto e rifermarmi poco dopo.

 

Alla fine, salgo in auto al paese di Castelluccio, che purtroppo è chiuso in quanto zona rossa e inagibile per via del terremoto, e vedo con grande tristezza che l’unica zona ancora agibile è la piazza dove una serie di container di bar e ristoranti cerca di far andare avanti il paese. Oltrepassando la piazza e andando verso la strada sterrata panoramica, vedo macerie di edifici ancora lì, ammassate: e tra i cumuli di queste macerie vedo che sono spuntati e vivono anche dei papaveri, come a voler dire che la vita comunque va avanti e c’è sempre la forza per una rinascita.

Proseguo per la strada sterrata, dalla quale si ha una vista davvero magnifica di tutta la piana: sembra di osservare una tavolozza di colori di un pittore, più che dei campi di lenticchie. Predomina fortemente il rosso dei papaveri in questo periodo, con sfumature di giallo e di azzurro.


INFORMAZIONI PRATICHE

LA FIORITURA – perché avviene

L’evento della fioritura di Castelluccio, solitamente, viene collegato alla fioritura della lenticchia che nei suoi campi viene coltivata. In realtà non è proprio così, perché questo spettacolo floreale unico al mondo è dato anche dalla fioritura delle cosiddette “piante infestanti delle coltivazioni”. Durante tutto il periodo si assiste ad un concerto di colori, dato dal fatto che le fioriture delle diverse specie vegetali non sono sincrone e quindi creano delle alternanze temporali di colore.

Il rosso dei papaveri, il blu dei fiordalisi, l’azzurro della lenticchia hanno colorato gli immensi campi, che accolgono anche narcisi e ranuncoli, generando un incredibile caleidoscopio di colori: lo spettacolo che si apre ai miei occhi è davvero unico e indimenticabile.

All’inizio del periodo di fioritura (intorno a maggio), i campi hanno una tinta più tendente al giallo (dovuta le corolle gialle e delicate della senape selvatica), mentre ora io ho trovato una predominanza di papaveri rossi e fiordalisi azzurri (io sono stata il 10 luglio 2018).


CASTELLUCCIO DI NORCIA – dopo il terremoto

Salendo dalla piana fino al paese di Castelluccio, più mi avvicino al paese e più mi rendo conto di come anche qui il terremoto abbia lasciato ferite profonde: il paesino è chiuso e transennato, con i militari a controllare che nessuno attraversi la zona rossa.

Tutto quello che rimane è una piazza circondata da furgoncini e container di imprese locali che vendono cibo e le famose lenticchie.

Il contrasto è forte. Da un lato la bellezza travolgente della natura, le forme dei Monti Sibillini e i colori dei campi macchiati di fiordalisi, papaveri, fiori di senape e fiori di lenticchia. Dall’altro le rovine delle case di Castelluccio, ancora in attesa di essere restaurate dopo il drammatico terremoto dell’ottobre del 2016.

Fa male vedere come la natura a volte distrugge quello che incontra, così cerco di non pensare a quello che non c’è più e alle case distrutte, e ritorno a perdere il mio sguardo sui bellissimi campi colorati: la natura prende e distrugge, ma per fortuna restituisce, e genera dipinti meravigliosi su questi terreni.

È come se fosse un modo per rinfrancare l’animo umano e cercare di rimetterlo in pace con sé stesso.

 


ORGANIZZARE LA VISITA DURANTE LA FIORITURA

Quando andare: generalmente da fine maggio a fine luglio i campi di lenticchie sono in fiore, ma attenzione, il periodo può variare di anno in anno in base al meteo. a seconda del periodo in cui si va, si avrà una predominanza di colori e di fiori: all’inizio il giallo della senape, verso la fine della fioritura invece il rosso dei papaveri. Visitate comunque il sito della pro loco di Castelluccio per essere aggiornati in tempo reale con le webcam sulla fioritura e decidere quando è il momento giusto per visitarlo.

Se potete, andateci durante la settimana e non nel week end, per evitare il flusso di turisti (ho letto che domenica scorsa sono arrivate oltre 10.000 persone a vedere la fioritura!). A che ora essere lì? Io ho deciso di essere lì alla mattina prestissimo, partendo da casa alle 6 e arrivando alle 7.30 di mattina, per ammirare i campi con ancora la rugiada e il sole che pian pianino si faceva strada sopra le vette dei monti Sibillini. Tenete conto di portarvi una felpa o giacchettino, perché fa davvero freschino: appena scesa dalla macchina, i 6.5 gradi mattutini mi hanno leggermente frizzata 😛

Come arrivare: le strade che portano a Castelluccio di Norcia sono diverse, accertatevi però prima di partire se sono aperte o no. Ad oggi (luglio 2018) è percorribile senza problemi la strada che passa dalla Salaria- Trisungo -Arquata del Tronto – Forca di Presta. Arrivando invece da Norcia, la strada SP477 è aperta tutti i giorni dalle 5,30 alle 21,30. Il percorso invece che attraversa Visso e  Castelsantangelo sul Nera attualmente è aperto unicamente il sabato e la domenica in orario diurno.

Perché andare: perché il quadro di colori che si apre davanti ai propri occhi ripaga la strada fatta e ti riempie il cuore di gioia e di meraviglia. La natura sa lasciare a bocca aperta alle volte e qui di sicuro vi sbalordirà. Inoltre, lo sapete che la zona che circonda Castelluccio di Norcia è paragonata agli altopiani del Tibet per le sue ampie vedute? Dopo aver visto la bellissima fioritura dei tulipani al Keukenhof Park in Olanda ed i bellissimi campi di lavanda in Provenza , posso assicurare che la fioritura di Castelluccio di Norcia è la terza meraviglia della natura da vedere e non ha nulla da invidiare alle altre due, anzi forse è addirittura più bella perchè selvaggia (e perchè è da noi, in Italia).

non calpestate i fiori!

Cosa fare e cosa NON fare: assaporate ogni spazio, sedetevi e guardate in silenzio questa meraviglia della natura, ma rispettatela: NON camminate assolutamente sui campi in fiore: sono le coltivazioni di lenticchie e bisogna assolutamente rispettare il lavoro dei contadini e la natura, preservandola. Anzi, se vedete persone maleducate che pur di farsi un selfie camminano in mezzo ai fiori, riprendetele e cercate di insegnare loro il rispetto per la natura come ho fatto io con alcune ragazzine. Non servirà probabilmente a nulla, perché se ne fregheranno comunque, ma almeno ci si prova!

Alla fine i campi hanno una marea di sentierini li intorno dove camminare, quindi non capisco proprio la necessità di calpestare questa meraviglia per delle foto.

E’ possibile farsi selfie bellissimi anche senza calpestare i campi di lenticchie e di fiori!

selfie nel rispetto della natura

Ringrazio tantissimo Quinto Oddi per le bellissime foto che ha gentilmente condiviso con me e che mi ha permesso di usare in questo post. Se volete vedere i suoi lavori, potete visitare la sua pagina Facebook personale cliccando qui.

 


seguici-su-facebook

TI POTREBBERO ANCHE INTERESSARE QUESTI POST:

provenza 3 giorni

  1. Una coppia di miei amici mi ha spesso raccontato di quando andarono per la fioritura proprio pochi mesi prima del terremoto… un posto che merita davvero, non mancherà l’occasione di andarci!

  2. Daniela says:

    Complimenti! Veramente un bell’articolo che coniuga la commovente bellezza della Natura con la tristezza dei ricordi legati al recente terremoto. Ma, come dici tu, la Natura prevale.

  3. ma che meraviglia, mi hai convinta ad andarci assolutamente l’anno prossimo!
    complimenti per le foto, davvero bellissime!
    laura

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You may use these HTML tags and attributes:

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Viaggiatori Nel Tempo