…la mia anima è a Trieste…
– James Joyce –
lettera a Nora, 27 ottobre 1909
Triste è sempre stata una città che volevamo vedere, ma obiettivamente è un po’ lontana da Milano ed effettivamente un viaggio apposta per visitare questa città lo abbiamo considerato sempre “un po’ troppo”.
Quindi, quando ci siamo messi a pianificare il nostro viaggio in Slovenia, abbiamo subito pensato di fermarci al ritorno in questa città, anche se solo per 24 ore o poco più.
Che dire? E’ stata la città delle sorprese, da tutti i punti di vista!
La prima sorpresa è stata arrivare in città e trovarsi tutto sbarrato per via del Giro d’Italia.
Ok, lo ammetto, non ci eravamo informati molto, anzi direi per niente… e quindi siamo proprio scesi dal pero!!
Peccato, se l’avessimo saputo in anticipo saremmo arrivati prima in modo da vedere anche le frecce tricolori! Ma è andata benissimo lo stesso poiché siamo riusciti a vedere i vari ciclisti ultimare la tappa proprio per le vie cittadine.
La sera siamo andati verso la bellissima piazza Unità d’Italia .
I triestini si vantano che sia la più grande piazza affacciata sul mare in Europa e molto probabilmente è così.
Non abbiamo avuto l’opportunità di vederla vuota ed in tutto il suo splendore, poichè era piena di stand e un palco enorme al centro per il concerto organizzato per la tappa finale del Giro D’Italia… a questa mancanza però ha compensato il fatto che su quel palco cantasse nientepopodimeno che Mark Knopfler! (e qui ecco la seconda grande sorpresa che la città ci ha riservato!).
Oltre al concerto, in serata abbiamo avuto la fortuna di ammirare un bellissimo tramonto sul Molo Audace che prende il nome dalla prima nave che riuscì ad entrare nel porto di Trieste dopo la fine della Prima Guerra Mondiale e l’annessione all’Italia.
La rosa dei venti in bronzo presente sul molo è stata ottenuta dalla fusione di una nave austriaca affondata dalla Marina Italiana.
La piazza comunque è bellissima, e abbiamo avuto modo di ammirarla il giorno dopo, con tutta la maestosità dei suoi edifici: da sinistra verso destra si susseguono Palazzo della Luogotenenza austriaca sede della Prefettura, Palazzo Stratti, Palazzo Modello, sede del Municipio, Palazzo Pitteri (il più antico della piazza) l’albergo in Palazzo Vanoli, e il Palazzo della Regione da sempre di proprietà della compagnia di navigazione Lloyd Triestino.
Trieste è fortemente legata al mondo del caffè, sia per i cospicui traffici che si svolgono nel suo porto, sia per le molteplici realtà industriali di torrefazione che vi operano (pensate ad Illy, fondata qui nel 1933), ma anche per i suoi caffè storici, locali dal fascino antico in cui amavano incontrarsi e lavorare illustri letterati quali Svevo, Saba, Joyce, per arrivare sino ai giorni nostri con Magris. Uno dei caffè più antichi e belli, che si affaccia proprio sulla piazza Unità d’Italia, è il Caffè degli Specchi, fondato nel 1839 all’interno di Palazzo Stratti. Il Caffè è davvero stupendo, e merita assolutamente una visita: noi ci siamo seduti nelle poltroncine all’aperto che si affacciano sulla piazza e ci siamo concessi due ottimi Spritz, ammirando la bellezza della piazza davanti a noi (e la cosa assurda è che pur essendo storico, bellissimo, e sulla piazza principale, questo Caffè ha dei prezzi davvero abbordabilissimi!!!).
Una tappa obbligata è poi è stato il famosissimo e bellissimo castello di Miramare.
Il Castello fu voluto nel 1850 dall’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo per farne la dimora insieme alla consorte Carlotta del Belgio.
Affacciato sul mare e con ampi spazi verdi era l’ideale per l’Arciduca, esperto uomo di mare e amante della botanica.
In realtà, Miramare non divenne mai il nido d’amore della coppia reale perché Massimiliano venne fucilato in Messico. Carlotta impazzita per la perdita, visse nell’annesso castelletto per qualche anno fino a quando fu trasferita in Belgio.
La tappa a Trieste è stata davvero breve, ma la città ci è piaciuta molto e ci ha dato davvero l’idea di una città molto bella in cui vivere.
quindi, se vi capita di passare da Trieste nel vostro viaggio per la Slovenia o la Croazia, fermatevi almeno due giorni, ne vale la pena!